L'Immortalità Intrinseca

Aletheon è stato l’ultimo volume scritto da Adi Da Samraj. Conta oltre le 2000 pagine ed è profondamento un testo esoterico. Potrebbe non essere il primo saggio da raccomandare al lettore nella letteratura di Adi Da (oltre 120.000 pagine scritte e pubblicate). Ma l’evoluzione spirituale di ogni persona non si può mai definire nel contesto di una sola vita, ma piuttosto nel contesto di chissà quante reincarnazioni passate, ma non cancellate nel senso evolutivo. Quindi, perché non cominciare proprio con questo saggio?

Scrive Adi Da Samraj

L’essenza della “Non-Illuminazione” è una tipica preoccupazione del proprio “sé”, per la sua sopravvivenza, benessere, piacere, divertimento e per il suo perpetuarsi. L’Illuminazione Perfetta e Divina non corrisponde soltanto alla trascendenza del proprio sé, o alla preoccupazione del proprio sé. L’Illuminazione Perfetta e Divina è la Realizzazione della Realtà Stessa, che è, tuttavia, Già e Sempre il Caso. Pertanto, l’Illuminazione Perfetta e Divina è, intrinsecamente, priva di ogni forma del “sé” e, quindi, priva di ogni preoccupazione del sé.

Quello che si manifesta è un “modello modellante”, una specie di klik-klak, un ripetersi di cambiamenti, senza alcun “sé”, o preoccupazione del proprio “sé”.
Realizzare l’Illuminazione Perfetta e Divina significa soltanto Essere, senza alcun “sé” e senza alcuna preoccupazione del “sé”. Realizzare l’Illuminazione Perfetta e Divina vuol dire Essere Completamente Liberi dalla illusione dell’ego-”sé”. Vuol dire anche Essere Auto-Radiosi e Pieni di Amore-Beatitudine, ma Auto-Radiosi in quanto Realtà Stessa, non come un sé separato. Il “Sé” con la esse maiuscola non è, in alcun senso, un sé. Il “Sé” con la esse maiuscola É semplicemente la Auto-Natura Intinseca e Divina, l’Auto-Condizione, l’Auto-Stato della Realtà Stessa.

Chiunque non Auto-Riconosce Divinamente qualunque forma di fenomeno esistenziale che appare in ogni momento, quel “chiunque” è inevitabilmente preoccupato in quanto “sé” separato. Quella è sofferenza stessa. Quella è dipendenza diretta da scenari a breve termine nella vita ordinaria umana. Un ventenne può immaginare, forse, di vivere fino a cinquanta, sessanta, settanta, ottanta e anche novanta anni, e immaginare che quella sia una vita lunga. Comunque, quando arriva alla soglia dei sessanta, il “fu-ventenne” comincia ad avere la sensazione che la vita umana non è proprio così lunga.
I vent’anni passano presto, e le decadi che li succedono sembrano scappargli di mano, passano velocemente. La vita umana non è affatto una vita lunga.

Tutto quello che si può accumulare, fare, le relazioni con gli altri e il voler stare con loro, tutto, alla fine, viene distrutto. Anche i ventenni dovrebbero rendersi conto che tutto, cose e esseri, si volge verso la mortalità.
Credere che la ragione di esistere sia quella di spassarsela, confrontandola con la realtà della morte e della sparizione di ogni cosa, non è molto intelligente per se stessa. Ma anche il credere che l’esistenza si completi con il vivere una vita ordinata, nel fare la propria parte del “buon cittadino”, non è un granché come intelligenza.

La Vera Natura dell’esistenza è quella di penetrare nella sua profondità. Ed è quello lo scopo della vita umana. Certo, bisogna prendersi cura delle proprie necessità pratiche e vitali, ma è quello il fine essenziale – o necessità originale – dell’esistenza.
Preoccuparasi per il proprio “sé”, ossia per la propria “auto-contrazione”, si risolve in un problema stressante. Qualunque cosa si decidesse di fare, il “problema” persiste. I primi sei stadi della vita sono solo delle variazioni sul “problema”, secondo la posizione psico-fisica del momento, e nessuna di quelle variazioni corrisponde all’Illuminazione Perfetta e Divina. Non c’è alcuna Illuminazione Perfetta e Divina nel contesto dei primi sei stadi della vita. La Iluminazione Perfetta e Divina – o Divina Auto-Realizzazione – è propria solo nel settimo stadio della vita, soltanto da Me Rivelato e Offerto.

Tutti gli “esseri” costruiti rudimentalmente, fanno parte di quel “modello-modellante”, che si aprono e si richiudono e poi si riaprono e richiudono di nuovo, apparentemente senza fine. Il “modello-modellante” non ha inizio e non ha una fine, è una auto-cangiante, auto-replicantesi macchina delle possibilità. L’io-ego si immedesima così pervicacemente nel “modello-modellante” da rendere infinito il numero delle potenziali rinascite. L’io-ego è capace di nascite e rinascite – o modi di esistenza concentrata su sé stesso – senza fine, e ognuna di esse porta con sé cambiamenti, separazioni, perdite e morte.

Separazioni, perdite e morte: questo è ciò che succede in questo mondo. L’ho visto. É assolutamente importante confrontarsi con questo fatto, e andare oltre. Andare oltre deve essere importante per ogni individuo, per se stessi. Se non lo fosse, ognuno rimarrebbe legato alla ruota dei cambiamenti auto-creati – ai nuovi vestiti dell’imperatore, in una nuova esistenza: Narciso che si specchia nello stagno per ammirare se stesso, in perpetuo alternarsi. Ogni sua apparenza sarà caratterizzata dalla auto-preoccupazione di ripetere la propria ego-esistenza piena di piaceri, piena di minacce e inevitabilmente disintegrante.

Ognuno tende a confrontarsi con la potenziale non-continuazione e non-divertente esistenza. Ci avete fatto caso?

Semplicemente Siate, e Godete – ovvero Auto-Realizzate Perfettamente – privi di ego, della Auto-Natura Intrinseca, Auto-Condizione e Auto-Stato della Realtà Stessa, Che É Trascendente, Spirituale e Amore-Beatitudine-Felicità Stessa, Una, Sola, Reale e Profonda Intenzione – sempre all’origine di ognuno e di tutto.

Pertanto, Realizzate “Quella” e Siate Liberi. 

Adi Da Samraj The Aletheon pag. 1612