È impossibile soddisfare tutti
Resa Incondizionata
30 dicembre 1983
AVATAR ADI DA SAMRAJ (rivolgendosi ad un devoto che aveva confessato di soffrire di claustrofobia): in certi momenti della vita, i sintomi di ansietà e dello stress possono essere così sottili che non riesci a riconoscerli. Si manifestano come una pressione sul plesso solare, sui polmoni e sul cuore: una sensazione di soffocamento. Molte persone non si rendono conto di avere quei sintomi, se non occasionalmente, in certi momenti e circostanze. Altre persone sono invece più sensibili nel riscontrare una versione leggera dei sintomi, continua in certi casi e saltuaria in altri. Altre persone ancora, di fatto, hanno esperienza di questi sintomi anche intensi e in continuazione.
La paura è un altro modo di “interpretare” o “sintosomatizzare” la “auto” contrazione. Ma non si tratta di paura di qualcosa. Qualcuno potrebbe definirla come paura di morire, che di sicuro non può mancare, ma, fondamentalmente, la paura non ha un “oggetto”. La paura è semplicemente la “auto”-contrazione stessa. Presumiamo soltanto che ci sia un “oggetto”, che potete chiamare “morte” oppure “oppressione” o qualcos’altro. Qualunque cosa possa sembrarvi un plausibile “oggetto” della vostra paura tendete a farlo vostro, e tuttavia la vostra paura in realtà non ha alcun “oggetto”. Paura è semplicemente la “auto”-contrazione, con le sue barriere, il suo contesto. Quindi, la paura è la cosa principale di cui Sto Parlando ad ognuno di voi. Non è “qualcosa” di speciale nel tuo caso. É esattamente tutto ciò che spingo ognuno di voi a trascendere.
DEVOTO: Beloved Lord, ricordo di quando avevo sei o sette anni, mentre camminavo per la strada guardavo il cielo e mi sentivo intrappolato da tutto quello che vedevo, come se l’universo mi rinchiudesse.
AVATAR ADI DA SAMRAJ: quella sensazione prima o poi la provano tutti, tutti. Ognuno può dare una sua versione diversa, ma la sensazione è uguale per tutti. É la ragione per cui tutti cercano qualcosa. E tutti, con ogni mezzo, cercano di ridurre lo stress, che è fondamentalmente senza un nome. Tutti cercano il piacere, la soddisfazione, cercando di essere creativi, efficienti, e cercando di essere amati. Tutti si danno da fare per la stessa ragione. State tutti lavorando a causa dei sintomi della vostra stessa contrazione, manifesta in tutti i livelli dell’esistenza in cui vivete, a livello del corpo, della mente, del vostro “sé” separato, fino all’Ultimo Livello della Esistenza Divina. Quando arrivate a connettervi con il Livello della Esistenza Divina, a quel punto uscite fuori dalla “auto”- contrazione. Diventate estatici. Vi liberate dai vostri limiti “auto”-imposti e dalle vostre reazioni. Ed è la Via che Ho Rivelato ed Offerto a tutti voi.
Non è veramente più difficile per te di quanto non lo sia per chiunque altro. Ma tu immagini di avere qualche speciale ego a livello psichiatrico.
Lo stesso per tutti gli altri. Ognuno crede di avere un sintomo diverso. Per questo è difficile alle persone il riconoscere che stanno tutte facendo la stessa cosa. C’è una strana unicità nei sintomi di ogni persona, e tuttavia, stanno tutti facendo la stessa cosa, e ogni sintomo è il risultato della stessa cosa. La “radice” dei vostri sintomi è quel gesto di “auto”-protezione che è esattamente quello contro cui state combattendo.
Dovete Trovare Me, Colui Che Vive Eternamente, In Cui anche voi Vivete. Dovete respirare e sentire Me in ogni frazione dello spazio-tempo. E alla fine dovrete accettare di abbandonare il corpo. Ognuno deve accettare di farlo.
C’è la dominante tendenza a pensare che la morte sia una cosa terribile, quando, in realtà, la morte è la liberazione da una cosa terribile. La morte è quello che ci libera da pene e disabilità estreme. La morte è la via di uscita dalla pena e dalla disabilità. La morte è il veicolo mediante il quale la coscienza sottile si dissocia finalmente dalla dimensione fisica, del tutto intollerabile. Pertanto la morte non è affatto la causa delle nostre paure. Avete un modo di uscire dalle vostre paure, e quel modo è abbandonare la dimensione fisica. E tuttavia la morte è solo la via d’uscita ordinaria. C’è anche un’altra Via che va Oltre quella, una Via per essere Liberi da ciò che tutti temono. Quella Via è la Comunione Divina. Non c’è nessun mezzo psichiatrico per uscire da questo terrore. C’è solo la possibilità di Ri-Connettersi con Ciò che va Oltre voi stessi.
Ed è quello a cui dovreste dedicare la vostra vita. E per farlo realmente dovete conoscere i vostri limiti e farlo intenzionalmente. Questa è la ragione per cui quelli che scelgono la Via Spirituale (nelle sue forme tradizionali) mettono spesso e intenzionalmente se stessi in contatto con i propri limiti. Ed è per questo che esistono molti ”programmi” di esercizi Spirituali, molte tendenze strane che la gente ha definito Realizzazioni di Dio o Liberazione, come patire la fame, vivere in una grotta, vivere per anni con una stessa mano sulla testa, tutte cose che possono solo apparire come penitenze o auto-torture.
Assumendo questi esercizi, le persone si mettono intenzionalmente in contatto con i loro limiti e si sottomettono a Ciò Che va Oltre i loro limiti. Quelli che hanno assunto tali pratiche hanno anche capito che, per entrare veramente nel Processo della Realizzazione Divina, non si può prescindere dal venire in contatto con i propri limiti. Non si può realizzare il Divino semplicemente vivendo una vita “religiosa” di tutti i giorni, ordinaria e nominale. Quindi presumono di dover confrontarsi con i propri limiti in modo estremo, scegliendo deliberatamente il confronto con i loro limiti e fare di quel confronto la propria disciplina.
Non vi sto consigliando di entrare nella grotta, o niente di simile. Tuttavia c’è un livello di virtù nel mettere se stessi nella posizione di osservare i propri limiti, non semplicemente meditando su quelli, piuttosto (in quella circostanza) di arrendervi al Divino e (da quello) sciogliere il nodo che avete nel plesso solare. Se non potete sciogliere quel nodo, non riuscirete a respirare completamente attraverso la linea frontale. Resterete quindi nella condizione di ansietà cronica, potendo così praticare solo in modo superficiale per il resto della vostra vita, mai superando il livello amatoriale della pratica di Adidam. Dovete arrivare a respirare liberamente in tutta la parte frontale. Fatto quello, potreste riuscire a completare il Circolo risalendo attraverso la spina dorsale. Finora riuscite a far passare solo qualcosina sotto quel nodo nel plesso solare. Ma non basta ad aprire la linea frontale. Siete cronicamente ansiosi. Invece dovreste riuscire a superare col respiro quel nodo in modo da scioglierlo, e permettere così all’Energia di passare lungo tutta la parte frontale. Per far questo, dovrete mettervi in contatto con i vostri limiti emotivi, e non torturare voi stessi ma “sapere” piuttosto che è possibile sentirsi e respirare oltre quella ansietà. Se riuscite a concludere quel processo semplicemente sedendo nella vostra stanza, benissimo. Mi sembra però che, fino ad ora, non abbiate ottenuto un gran successo in quella faccenda.
Se alla vostra persona fisica non è completamente ovvio che, anche nella peggiore delle situazioni, sia possibile arrendersi al Divino e Gioire di Quella Condizione Divina, allora non potrete concedervi lo stesso Gioire anche nelle situazioni più ordinarie. E questa è la disposizione psicologica delle persone.
Vivete il vostro tempo come se foste nella peggiore delle condizioni. Non concedete a voi stessi di liberarvi della “auto”-contrazione ed entrare così in Comunione Divina, con tutto il vostro corpo, perché siete consapevoli che in alcune circostanze non sia possibile farlo. Dovrete quindi scoprire che non esiste alcuna circostanza in cui siete incapaci di entrare in Comunione Divina. Quello che dovete fare è rendervi conto che è invece certo che possiate farlo. Chiunque può farlo. E non è necessario attraversare alcuna sofferenza per scoprirlo. É solo necessario per voi entrare in contatto con i vostri stessi limiti psicologici. Dovete mettervi alla prova.