Il Messaggio Gesù di Nazareth
Un discorso di Adi Da il 3 novembre del 1982
Lo Spirito Vitale Omni-Pervadente, lo Spirito Auto-Radioso e Trascendente, è anche Amore, Nascita di ogni essere e di ogni mondo, la Grande Energia, Beatitudine, Realtà Stessa. Vivere ed Essere nella Unità dello Spirito dell’Amore Divino è Salvezza, Illuminazione e letteralmente vita eterna. Coloro che amano il Divino, inevitabilmente amano anche tutti gli altri.
La Cristianità è storicamente la religione dominante nel mondo occidentale per molte ragioni, molte delle quali non hanno niente a che vedere con la Verità. Ho criticato la Cristianità in molte occasioni ma tuttavia riconosco in quella molti punti di affinità con il mio Insegnamento.
Gesù predicava una Scelta di vita che si dissociasse dalla dipendenza alle tradizioni e alla religione istituzionale. Il suo Insegnamento era del tutto Spirituale e comunicava come convertirsi alla Realtà Spirituale, al Divino come Spirito Vivente, piuttosto che al Divino riconosciuto ed onorato come “Dio dei nostri padri”, il Dio delle tradizioni e quant’altro. Gesù predicava di convertirsi da falsi punti di vista e dal peccato (NB: peccato in aramaico antico significa “mancare il bersaglio” in senso concreto, come una freccia che manca il bersaglio, senza alcuna implicazione espiatoria conseguente), per riconoscere e esserne trasformati, dalla Realizzazione dello Spirito, ponendo la religione al servizio di una immediata Comunione con lo Spirito Divino.
Il Nuovo Testamento dichiara che c’è un solo peccato imperdonabile: la negazione dello Spirito Santo, ovvero lo Spirito di Dio. Tutti i peccati che implicano il perdono dovrebbero considerarsi come versioni minori rispetto al peccato principale. Pertanto il peccato stesso si riferisce alla nostra tendenza al negare e al dissociarsi dal Divino Spirituale.
Tutto ciò che possiamo fare in relazione al significato della parola “peccato” nelle tradizioni Semitiche e Cristiane, è quello di considerarlo una versione della nostra tendenza al dissociarsi dallo Spirito Divino. Non è imperdonabile perché Dio non perdona o non conosce il perdonare. É imperdonabile perché quell’atto stesso non accetta il perdono. Si può accettare il perdono se siamo in relazione con il Divino. Negare il Divino implica uno stato di dissociazione perpetua dal Divino e, con quella, anche dal suo perdono. Solo nella contemporanea interruzione del negare il Divino è possibile ricevere il dono del perdono.
Il perdono è la liberazione dagli effetti causati dalla negazione del Divino. Il pentimento nella tradizione Semitica e Cristiana è, in generale, l’atto stesso del rinunciare al “peccato” per ritornare al Divino.
Dal punto di vista di Gesù, il processo con cui possiamo liberarci dal peccato e riunirci alla Unità col Divino o quantomeno alla Comunione con il Divino, non è una questione di rituali o di azioni nel tempio. E non è neanche una questione di credo convenzionale, non è un atto rituale di pentimento o accettazione fino ad un certo livello, psicologico o emotivo, di sentirsi di nuovo in grazia di Dio e con quella farsi benedire dal Divino. Il punto di vista di Gesù, tutto il processo del pentimento, del perdono e del ritorno al Divino dipende dalla nostra conversione spirituale nel realizzare che il Divino è la Realtà Spirituale Vivente, sempre Omni-Presente e Omni-Pervadente, la Sorgente e la Sostanza dell’Esistenza. Secondo Gesù, la religione significa conversione dal senso di auto-possesso, che equivale al distacco dal Divino Spirituale, alla negazione della Comunione Spirituale col Divino, e conseguente al riconoscimento che tutta l’esistenza è Spirituale, concepita nello Spirito, apparente nello Spirito e pervasa dallo Spirito.
In uno dei passaggi “chiave” del Nuovo Testamento, Gesù incontra un uomo di nome Nicodemo, che era una delle figure più importanti del Tempio. Nicodemo si reca da Gesù nella notte perché non voleva farsi riconoscere da alcuno che potesse poi accusarlo di aver visitato un rinnegato che predicava una forma di religione al di fuori del Tempio. Nicodemo aveva sentito parlare della predicazione di Gesù da altri che l’avevano ascoltata in modo diretto, e ora voleva ascoltare anche lui l’Insegnamento direttamente da Gesù.
Gesù disse a Nicodemo:” Tu dovrai rinascere nello Spirito, anche se ora sei nato nella carne. Devi essere battezzato nello Spirito. Dio è Spirito, l’Uomo è Spirito, ogni individuo è Spirito, tutto è Spirito, il mondo intero è Spirito, e tutto nasce nel Divino, in Comunione intima ed eterna con lo Spirito, con il Divino. Religione vuol dire pentirsi ed essere convertiti col passare da un punto di vista privo di spiritualità e vissuto con una mente auto-possessa e mortale, per entrare in piena Comunione con il Divino in quanto Spirito Vivente. Solo su quella base di tale conversione si può compiere la legge di Israele”.
Secondo il Nuovo Testamento, in una occasione a Gesù venne chiesto quale fosse la sua conclusione della Legge. Gesù rispose ripetendo le conclusioni del Vecchio Testamento che sono: “ Ama Dio in modo completo, in ogni aspetto del tuo essere, e ama ogni altro. Tratta ogni altro in quanto te stesso”. Secondo Gesù, quella Legge non si poteva seguire se non con la propria rinascita o conversione del proprio punto di vista auto-possesso e mortale, alla Comunione col Divino in quanto Spirito Divino e Omni-Pervadente. La Legge poteva essere semplicemente e completamente sintetizzata da Gesù in quella breve affermazione. Non c’era alcun bisogno di emanare secondarie leggi complicate o rituali aspetti, tutti costruiti in ragione di una mente ordinaria. Se invece questo semplice processo di conversione potesse essere realizzato, in quel momento la Legge si sarebbe inevitabilmente compiuta. Se, al contrario, la conversione non si fosse realizzata, allora il compimento della Legge sarebbe stato impossibile, anche se ognuno avesse praticato il compimento rituale della Legge fino al più minuscolo dei dettagli.
Nel suo Insegnamento, Gesù critica le tendenze alla religiosità del suo tempo, dicendo che non esisteva alcuna religione allora. Quella pseudo-religione riguardava il Dio dei libri, il Dio creatore di ogni cosa ma ritenuto ora come un intoccabile, santo e da quache altra parte. La vita religiosa di molte persone era stata ridotta a forma di religione popolare, esattamente come lo è ora e come lo è stata in ogni tempo.
Gesù predicava una forma di religione radicalmente semplificata. Predicava quella che io definisco come religione fondamentale: la conversione come passaggio dal proprio “sé”, con i suoi principi auto-possessivi e di coscienza mortale, alla Comunione con lo Spirito-Essere Vivente o Essere Trascendentale e Radioso, riconoscendo che tutta la Natura è Spirito Stesso, che ogni essere è Spirito e Uno con lo Spirito Trascendente Stesso. Ciò che è nato dallo Spirito, è Spirito stesso, e può pertanto Realizzare uno stato di perfetta Identificazione con il Grande Spirito o Essere Trascendente, e in quella perfetta Divinità risvegliarsi nella Dimensione della esistenza spirituale e inqualificata.
Scrive Adi Da:
“Lo Spirito che tutto pervade, ossia l’Essere-Spirito Auto-Trascendente, è la stessa cosa di Amore e Fonte Creativa di ogni essere e mondi, Realtà Stessa. Vivere in comunicazione con lo spirito eterno è anche Amore del Divino, Salvezza, Illuminazione e, letteralmente, vita eterna.
Quelli che amano il Divino, inevitabilmente amano anche gli altri.”
Adi Da Samraj