Vitali, peculiari e solidi – tre tipologie umane
Le tre tipologie secondo Adi Da Samraj
Testo tradotto da Chris Tong su https://www.adidaupclose.org
“Le tre tipologie umane -vitali, peculiari e solidi – sono un aspetto della vita, o del principio vitale, concepito come dilemma o conflitto. Con altre parole, il rapporto naturale fra la dimensione eterica, riferita alla forza vitale, e la dimensione corporale, riferita alla forza fisica grossolana, è arrivato ad un punto di drammatizzazione strategica. In ogni persona si manifesta un conflitto fra la dimensione eterica e la dimensione fisica. La persona “vitale” drammatizza il conflitto abusando le possibilità del corpo, la “peculiare” quelle emotive, e la “solida” quelle mentali. Tutte quelle strategie sono rilevabili, prima o poi, in ogni individuo, per quanto una delle tre risulti, in generale, prevalente sulle altre due.
La costante in ognuna delle tre tipologie è la irresponsabilità, ossia il conflitto fra la energia-vitale e quella corporea non è ancora stato considerato fino al punto della consapevolezza, dell’umorismo, e del controllo responsabile nella sua drammatizzazione. Solo la persona matura è arrivata a quel controllo. Solo quella persona riesce a purificare quei conflitti fra il vitale, il peculiare e il solido e ha così cominciato, con amore, a stabilirsi nella condizione Trascendente e Divina, ovvero la vera condizione reale ed infinita della nostra esistenza. E quindi soltanto quel livello di persona può entrare nel quarto stadio (vedi titolo: I sette Stadi della Vita) psichico e spirituale della vita. Prima di tutto deve esserci il controllo della drammatizzazione negativa relativo alla Energia-vitale.“
Adi Da Samraj
Prima di poter crescere nelle funzioni più alte del corpo-mente, bisogna rendersi responsabili ed equilibrati in quelle funzioni che ci sono già familiari. Nel corso di trattare e bilanciare le abitudini irresponsabili che si palesano ai livelli del vitale, peculiare e solido, Adi Da ha scritto dei trattati psicologici che mettono in discussione tutte le terapie e tutti i sistemi psicologici convenzionali. Quegli approcci convenzionali, appunto, che indulgono in interminabili analisi soggettive e introspezioni concettuali per risolvere le problematiche individuali, sono tuttavia incapaci di rimuovere le radici fisiche, vitali ed emotive dei nostri malessere e carenze di amore. Le soluzioni presentate in questo capitolo vogliono essere un invito a curare ed armonizzare il nostro corpo-mente attraverso un radicale cambio di azioni. Adi Da afferma che “la soggettività è un effetto dell’azione”. Se corpo ed energia venissero usati in modo diverso e giusto, sulla base di quanto emerso dalla propria introspezione, ovvero ispezione mediata dalla capacità di sentire, le consuetudini interiori auto-possessive, insieme alle disarmonie emotive, si tradurrebbero progressivamente in tendenze obsolete.
Una delle più importanti forme di azioni nuove, nel compensare gli squilibri strategici e le forme di sofferenza auto-possessive , è quella relativa alla dieta alimentare. Nel contesto del sistema concettuale e sofisticato della salute mentale, questi suggerimenti semplici rappresentano tuttavia una soluzione radicale. In Adidam è stato provato che la misura terapeutica più effettiva per contrastare i sintomi di disordini psicologici, mentali e nervosi è quella relativa al cambiamento della propria dieta alimentare. Mettendo in pratica certi regimi alimentari, in armonia con le discipline pratiche, devozionali e morali, uomini e donne affetti da carenze psicologiche e sociali, si sono allineati progressivamente ad una vita produttiva, matura e spirituale all’interno della comunità.
Vitali, peculiari e solidi: le qualità primarie della vita fisica e universale
Le qualità fondamentali nel gioco del mondo manifesto sono due: quella contratta, passiva e inerte dell’energia immobile, e quella invece espansiva e sempre in movimento della corrente energetica. Ma c’è anche una terza qualità che deve essere aggiunta, quella dell’equilibrio, ovvero della chiarezza, in cui la contraddizione conflittuale fra le due opposte correnti viene trasformata in armonia dinamica.
Le due qualità, contrazione o espansione, sono alla base di ogni opposizione polare o gioco energetico, che risiedono nel corpo fisico e nel mondo stesso. La qualità dell’energia in espansione si associa generalmente ai tre elementi basilari esterni: terra, acqua e fuoco; e a quelli interni al corpo fisico: la parte più bassa del corpo, la parte destra del corpo, e con estroversione, azione, espansione energetica, calore, e orientamento fisico e vitale.
La qualità opposta si associa invece a: inerzia o passività, legata agli elementi di aria, parti alte del corpo, introversione, inazione, conservazione energetica, freddezza, poca energia, e orientamento mentale-verbale.
In genere, la persona vitale tende a uno sviluppo negativo nel ramo dell’energia espansiva. La persona peculiare tende a uno sviluppo negativo a livello dell’equilibrio, come effetto alla inversione fra le tendenze mentale e fisica. La persona solida invece tende ad uno sviluppo negativo delle qualità introspettive, ovvero inversione passiva.
Adi Da scrive:
Le tre strategie, vitale, peculiare e solida, rappresentano una cronica tendenza a fissare la propria attenzione verso:
vitale: la grossolanità fisica
peculiare: l’essere eterico o sessualmente emotivo
solido: la parte bassa dell’apparato mentale
Ognuna di queste strategie è sempre una reazione ugualmente mentale, emotiva o fisica al dilemma che si manifesta nella vita quando persiste la reazione allo shock vitale della nascita e fallisce nel ricongiungere corporalmente quella piacevole condizione implicita nella Verità. Ognuna di queste strategie è semplicemente generata da una enfasi specifica nella nostra ordinaria esistenza funzionale.
Ognuno di questi tre tipi può identificarsi nel gioco della vita in cui si riconosce l’esistenza umana, il dilemma dell’inconscio dovuto allo shock della nascita. La Condizione Reale è quella del sole. Ognuna di quelle tre strategie è concepita come una limitazione del sole stesso. La persona vitale riconosce il sole come se fosse una luna, ossia un riflesso dalle forme vitali affascinanti. Per quello dedica le sue fasi vitali come se fossero una delizia, mentre non cancellano la sofferenza dovuta alla propria dipendenza dalla mortalità corporea. La persona peculiare riconosce il sole come se fosse un buco nello spazio, e quindi tende a prendere il volo dal mondo usando come uscita la debolezza della sua essenza vitale. La persona solida riconosce il sole come se fosse una pietra – natura morta che minaccia continuamente di risorgere – e l’affronta con l’armatura della mente verbale.
Ognuna di queste tre strategie è un effetto della manipolazione del principio della vita quando si inserisce un punto di vista motivato dal timore di morte, mistero e sofferenza. Ne consegue il continuo meditare sul proprio senso del dilemma, che è capace di realizzare solo sofferenza, inutilmente interrotta da sporadiche forme di distrazione.
Descrizione delle tre strategie
La Persona Vitale
La persona vitale è ossessionata dal sottomettersi alla propria energia, ovvero alla forza vitale del corpo. Sfrutta o si arrende al potere fisico e ai desideri della propria parte vitale, localizzata nell’addome. Quando arriva la luna piena, la persona vitale tende ad essere iper-attiva, euforica, negativa, violenta, introversa, ossessiva, auto-indulgente in relazione al cibo, al sesso, e al parlare di sé. Comunica con forza quelle tendenze che si originano nella parte addominale. Il senso dell’umorismo cede la precedenza all’ironia, all’isteria e all’entusiasmo volgare. Viene assorbita dalle fase vitale che sta attraversando in quel momento. Come le fasi della luna, può assumere temporaneamente gli atteggiamenti tipici della persona solida o peculiare, che sono tuttavia un gioco che dimostra la forza interiore della sue strategie vitali.
Ma non è solo inerte ed identificata esclusivamente con gli elementi fisici. La persona vitale è attiva generalmente a livello fisico, emotivo e mentale. É focalizzata nel proiettare la sua attenzione e auto-immagine sulla dimensione grossolana e fisica, ossia la forza vitale che si muove verso il basso nelle esperienze vitali. La sua vita mentale tende ad essere limitata, oscurata, o comunque limitatamente sviluppata in senso pienamente mentale, e la sua parte emotiva-sessuale riflette le sue inclinazioni grossolane, mondane e fisiche. Quelle persone vitali dimostrano scarse inclinazioni alle emozioni estetiche o raffinate, per prediligere invece atteggiamenti bonaccioni con emozioni negative di frustrazione, alienazione, auto-pietose. Appaiono tuttavia forti fisicamente e vitalmente.
La persona vitale è cronicamente tossica. La sua principale debolezza è quella di auto-tossificarsi. Le sue continue tendenze verso ciò che è tossico, la lasciano spesso esausta, e temporaneamente priva di vitalità. Ma è anche vero che, grazie alla la sua costituzione fisica molto forte a al suo entusiasmo per il piacere fisico, dispone di un recupero generalmente rapido e positivo.
É generalmente forte nelle sue emozioni e nel suo corpo, ma è debole in quanto a discriminazione, auto-controllo positivo, e forza mentale eliminante. Le sue attività auto-speculative tendono a produrre forme di impurità tossica che possono generare malattie sintomatiche degli organi eliminativi.
La persona vitale deve distrarsi dal continuo desiderare, realizzare auto-controllo, e assumere una dieta che regoli il processo eliminante, non stimolante, ricco di crudità, cereali cotti, poco sale e pochi latticini.
Una situazione tossica è il risultato di debolezza nel gestire le attività della persona vitale, ma anche di tutti coloro che sfruttano irresponsabilmente la loro fisicità.
Debolezza e tossicità, acquisite come segue, sono le conseguenze che stressano le funzioni del corpo come:
- abuso di stimolanti, droga, alcol, tabacco
- cibi devitalizzanti, a base di carne, eccesso di cibo
- riposo ed esercizi fisici non sufficienti
- eccesso di lavoro
- eccessiva sessualità, o eccessiva preoccupazione per quella
Tutti questi errori, se abituali o anche solo episodici, deprimono le correnti di energia e possono condurre a forme di collasso vitale. In ogni caso, questo uso sbagliato di usare il proprio corpo, compromette la possibilità di amare e di presumere la pienezza e il piacere implicito nella esistenza corporea.
La Persona Peculiare
Una persona in cui il centro dell’attenzione si colloca con la drammatizzazione del proprio essere sesso-emozionale. Come tale, tende alla debolezza fisica, al distacco dalle funzioni e dalle richieste grossolane della vita, indirizzando invece la sua simpatia verso le soddisfazioni egoiste per le forme emotive e psichiche. Può, ma solo apparentemente, riflettere le condizioni più “alte” ed estetiche della vita emozionale, e può anche dimostrare interessi e tendenze negli sviluppi di esperienze yoga e mistiche in genere. Per tutto questo, tende a coltivare una reazione negativa verso le funzioni grossolane della fisicità, e tende a proiettare se stessa verso nuove esperienze ascendenti, dirette verso le dimensioni psichiche e psicologiche nei campi del corpo sottile, del subconscio e delle varietà oniriche.
Il problema è che tutte queste tendenze, proiezioni e interessi dell’attenzione, non sono veri. Sono solo dei tentativi strategici di evitare le condizioni grossolane della vita umana ordinaria. E si fondano sulla paura, non sull’amore. E pertanto sono prive di quella energia intensa e di quella libertà espansiva, che sono invece naturali nella fisicità umana all’inizio del processo di ascesi spirituale o della sottile polarizzazione nella Corrente vitale, verso i più alti obiettivi della coscienza consapevole. Tale ascesa può manifestarsi soltanto nel corso di una vita già radicata nella disciplina costante dell’amore, della attenzione sensibile in ogni funzione, in ogni relazione, in ogni condizione. Con altre parole, in una vita che è già liberata dalle complicazioni di strategie vitali, peculiari o solide.
La persona peculiare alterna le sue fasi fra “tendenze” spirituali superficiali e fasi di emozioni negative con alienazione psicologica di rigetto. É anche soggetta a disturbi fisici e a debolezze fisiche ed emotive. É tuttavia più capace di sviluppi di carattere intellettuale, rispetto alla persona vitale, pur mantenendo la sua mente soggetta alla sua tendenza emozionale con le sue relative illusioni romantiche su se stessa, sui propri desideri e introspezioni.
La persona peculiare tende molto a leggere testi religiosi o spirituali e simpatizza con ogni aspetto terrestre orientato alla dimensione spirituale piuttosto che a quella corporale. É soggetta ad abbandonarsi ad estasi illusorie o ad ogni espressione di misticismo senza alcun bisogno di stimoli esterni, solo nell’abbandonarsi alle proprie abitudini soggettivamente distratte.
É interessante notare che le comunicazioni tradizionali relative alla vita spirituale, in particolare quelle varietà su misticismo, esoterismo e yoga, sembrano favorire le tendenze della persona peculiare. Secondo quelle, più peculiare sei, più spirituale diventi. Questo succede perché queste tradizioni si fondano sul presunto “problema” dell’esperienza grossolana, che tentano di superare con ogni mezzo esotico.
La persona peculiare è cronicamente debole e spesso auto-distruttiva.
Si ostina spesso a curare la propria tendenza fisica ed emotiva secondo dei principi che, in realtà, sono emozionalmente e strategicamente conduttori di mala salute e separazione dalla vita e dal cibo.
I peculiari hanno anche una certa predilezione per i cibi “stimolanti”. Ma la tossicità proviene dall’uso sbagliato della dieta e delle nozioni salubri, causate da:
- mangiare troppo o troppo in fretta
- digestione mediocre, costipazione, evacuazione incompleta
- non buone abitudini nel respirare
- involontaria ingestione di polluzione ambientale
Segni di tossicità per la persona peculiare:
scarsa vitalità, disordini digestivi, problemi di pelle, mali di testa. Ogni sostanza non necessaria al corpo ostruisce o indebolisce il flusso della bio-energia ed è quindi tossica. Mangiare il doppio di quanto si ha bisogno ha un effetto tossico anche se di origine vegetariana.
La persona solida
Per la persona solida, le funzioni verbali, mentali e della volontà, sono quelle a cui rivolgere l’attenzione. Pertanto la stessa persona cerca cronicamente il controllo emotivo, sessuale, energetico e fisicamente grossolano agendo con le strutture mentali che rendono rigida la sua psiche. Assume cronicamente la posizione della mente verbale in tutte le tendenze umane discendenti o ascendenti. Possiede una volontà forte con cui controlla e sottomette le influenze pervasive di emozione, sesso ed esperienze fisiche. Passa velocemente da una assoluta rigidità, né creativa né ricettiva, a vari livelli di simpatie fisiche ed emotive.
Si sente eccessivamente vulnerabile dalle emozioni in genere e anche dalle richieste del proprio essere psichico e affettivo, come pena, piacere e mortalità, per tendere generalmente ad assumere atteggiamenti rigidi, mentali, ego-consapevoli. Reagisce negativamente alla dimensione energetica, psichica e sesso-emotiva del proprio essere. É di costituzione abbastanza forte, molto di più della persona peculiare, ma, come quella, tende a dare poca importanza al suo essere fisico.
É molto difficile scuotere gli interessi dei solidi verso la vita. Temono la Forza-vitale. Ritengono che la vita sia un gorilla aggressivo, e per questo tendono a collocarsi psichicamente al di sopra del diaframma. La persona solida tende a sopprimere la vita. É fredda, controllata e si mantiene superiore ad ogni forma di profondità.
I solidi sono cronicamente ostili alla vita in genere. Pensano di godersi la vita con il loro controllo degli aspetti più vitali, ma lo pensano soltanto. Di fatto, con il loro atteggiamento verso le esperienze, tendono a verbalizzare tutto mentalmente. Non consentono al corpo di partecipare alle emozioni, o anche solo ad esprimerle. Di fatto le reprimono, le minimizzano o le manipolano. Non riescono ad apprezzare la vera armonia, il vero equilibrio. Sono essenzialmente forti nel corpo e nella mente e apprezzano la qualità di mantenersi imperturbabili e privi di emozioni. Le loro capacità eliminatorie fisiche e mentali sono generalmente forti, e li aiutano a tenersi in salute. Sono invece deboli nelle loro capacità di assimilazione, di adattamento, cambiamento e crescita. La loro antipatia cronica di sentire la vita, essendo così dominati dalla presunzione mentale, ostacola il risveglio psichico e la loro crescita nel contesto spirituale.
La persona solida non tende ad abbandonare emozionalmente il corpo vitale come invece tende a fare emozionalmente la persona peculiare, tuttavia non tende ad assumere un responsabile e simpatico atteggiamento verso la propria salute. Può preoccuparsi della propria dieta di quando in quando, ma soprattutto si preoccupa di tenere sotto controllo corpo ed emozioni in modo da potersi dedicare a quello che più le sta a cuore: tutto ciò che riguarda il mentale! La sua strategia la rende vulnerabile alle prerogative tipiche della persona peculiare e vitale. Se indulge a se stessa, diventa tossica; se lavora troppo, si stressa. Ha bisogno di risvegliarsi dalla mente e aprirsi alle profondità fisiche e psichiche di amore e intuizione.
Sintesi delle tendenze tipiche nelle tre tipologie
TIPI DI CARATERE | PECULIARI | VITALI | |
---|---|---|---|
Tendenza Dominante | Paura | Dolore | Rabbia |
Stadio della vita | Primo | Secondo | Terzo |
Associato a | Shock della nascita | Perdita di auto sicurezza e di energia verso le persone da cui dipende | Contrasto fra dipendenza o non dipendenza e sforzi eccessivi per ottenere la vittoria sui genitali |
Carattere | Ossessivo, auto-controllo e controllo degli altri | Idealistico e auto-controllo mentale e caotica auto-indulgenza | Vitale per caratteristica e fisicamente auto-indulgente |
Disposizione fondamentale | Paura di essere controllato da altri o da condizioni estranee al corpo-mente | Desiderio di essere toccato o amato, bisognoso di essere controllato o riequilibrato da influenze esterne e positive | Sforzo cronico di resistere, rifiutare o evitare il controllo da altri relativo alla propria esistenza fisica e al proprio sé |
Reazioni al proprio senso di essere | Troppo controllo da parte degli altri | Non considerato, non amato abbastanza, privato di influenze positive | Troppo controllato da altri, in specie da adulti |
Reazioni tipiche | Passivo e infantile | Isterico e infantile | Aggressivo e adolescente |
Strategie | Solido mentalmente usando i mezzi che sfruttano la mente concettuale, invulnerabilità | Emotività peculiare a volte di tipo isterico | Vitali, talvolta grossolanamente di tipo fisico |
Caratteristica Dominante | Iperattività della mente concettuale | Eccessivamente “romantico” o sentimentale, idealisticamente in attesa di qualcosa che non accadrà mai con possibili squilibri |